sabato 12 novembre 2016

DON'T THINK. BE IN ACTION USING YOUR SENSES

Nel nostro cervello c'è un sesto senso..
La gravità e il movimento permettono al cervello di percepire lo spazio. E questo grazie ad una struttura situata nella parte bassa del cervello, che riceve una proiezione dell'immagine della realtà attraverso la retina. 
Un sistema che permette l'orientamento del corpo.
E' quello che permette al portiere di una squadra di calcio di anticipare la traiettoria di un pallone o ad un ciclista di capire come affrontare una curva.
Oltre a ciò, dei percettori del sistema vestibolare, situati nell'orecchio interno, permettono di misurare le accelerazioni della testa, di mantenere l'equilibrio e di prendere coscienza di se' nello spazio.

Per essere un buon fighter occorre soprattutto usare i propri sensi. 
Non usare solo la tua vista. Ascolta. Odora. E soprattutto non pensare a quello che potresti o dovresti fare. 
Bruce Lee diceva - non pensare all'esito del combattimento. Lascia che la natura segua il suo corso e i tuoi strumenti colpiranno al momento giusto.-
Questo richiede tempo, pazienza ed una pratica intelligente.

giovedì 13 ottobre 2016

MOST COMMON TRAINING MISTAKE YOU MUST KNOW

1. Rimanere sempre nella stessa posizione e continuare a tirare combinazioni.  Bisogna almeno girare intorno al proprio avversario o cambiare angolo e posizione da cui attaccare. Restare sempre nello stesso punto ci rende un bersaglio facile.  

2. Trascurare di sviluppare una corretta abilità nell’eseguire il jab o il doppio jab. E’ molto utile sia per costruire la propria abilità nell’introdurre l’azione sia come difesa per non essere contrattaccati facilmente. 

3. Trascurare la rotazione della spalla e dell’anca come manovra difensiva.  Ogni volta che si usano le mani come difesa, si elimina l’opportunità di utilizzarle per un’azione offensiva. Non barattare uno strumento offensivo per uno difensivo. 

4. Affrettarsi ad attaccare di calcio dopo una combinazione di pugni. Il calcio non deve essere in cadenza con il ritmo dei pugni della combinazione che lo precede. Dopo l’ultimo pugno, bisognerebbe provare a trovare anche una posizione laterale e finalizzare con un ‘power kick’.

5. Provare a contrattaccare invece di condurre un attacco. Il contrattacco, come la finta, è un’arte avanzata.  Esso richiede la conoscenza di tre cose: la guardia dell’avversario, il metodo per eluderla ed ovviamente il modo di eseguire correttamente il giusto contrattacco. A meno che non si conoscono tutti e tre questi elementi è meglio sempre condurre l’azione.

6. Provare ad eseguire un calcio o un pugno quando si è sbilanciati. Quando si è sbilanciati, è meglio focalizzare l’attenzione sulla copertura oppure sul corpo a corpo oppure, se le regole lo permettono, trascinare tatticamente il proprio avversario al suolo. 

7. Essere troppo aggressivi o impudenti al punto di eccedere nello sforzo, dando così l’opportunità all’avversario di agire. Meglio combattere con la testa, non con le mani o i piedi.


lunedì 12 settembre 2016

THE 5W+1H RULES FOR SPARRING

Tenendo presente questi pochi ma utili suggerimenti, è possibile migliorare alcuni aspetti del proprio allenamento.

WHO (CHI)?
Qualsiasi persona può imparare a praticare lo sparring e diventare molto bravo, data la giusta formazione e un'attenta attività di coaching... (bisogna puntare sempre in alto e provare ad allenarsi con i migliori; solo così si potrà diventare migliori)
WHEN (QUANDO)?
Farlo regolarmente provando a costruire tecniche che si adattino ad essere un efficace strumento di apprendimento... (è necessario avviare sin dall'inizio un processo graduale)
WHERE (DOVE)?
Delineare i confini di ciò che è consentito e previsto e poi lavorare al fuori di essi...
WHY (PERCHÉ)?
Per imparare a controllare i propri pensieri e la paura pur restando sotto un attacco... (si imparerà molto su sé stessi)
WHAT (CHE COSA)?
Tutte le tecniche che si desidera, in qualsiasi momento... (non dimenticare che il meno, può essere di più)
HOW (COME)?
In modo lento e sicuro all'inizio in modo da costruire la giusta fiducia e consapevolezza...

P.S. Attraverso lo sparring si costruiscono competenza ed esperienza, quindi non dovrebbero mai essere usati colpi troppo violenti, in nessuna occasione...

Buon lavoro.. e buon divertimento!

(c) Antonio "The Spitfire" Barone 'n action

martedì 19 luglio 2016

HOW MANY MARTIAL ARTS TECHNIQUES YOU KNOW?

Accidenti a quegli ‘esperti’ che si sono diplomati in quei corsi avanzati in tre facili lezioni!
Ma quante tecniche bisogna conoscere prima di diventare (una temutissima) cintura rossa ‘quindicesimo dan’ oppure un ‘supermaestro onorario’  di arti marziali in un qualsiasi stile? 

Contrariamente a quanto crede la gente comune, le tecniche non sono ‘il segreto’ delle arti marziali. Sono solo dei meri esempi, una dimostrazione fisica di principi di combattimento. 
Esistono solo per ricordare e per far capire a chi pratica che ha fatto abbastanza … 
Anche Bruce Lee diceva ‘non è temibile l’uomo che ha praticato 10 mila tecniche una sola volta, piuttosto l’uomo che ne ha praticata una ma 10 mila volte’. 

sabato 18 giugno 2016

KARATE SHOTOKAN VS. KALI SIKARAN

Cosa hanno in comune?
Il Karate Shotokan si fonda sulle tre "K": Kihon, Kata e Kumite così come il Kali Sikaran si fonda sulle tre "S": Sinawali, Sayaw e Sombrada.
Il fine ultimo per entrambi gli stili è appunto quello di ottenere così una preparazione completa attraverso lo studio delle tecniche di base, delle forme e del combattimento libero (sparring).

Cosa hanno di diverso?
Una delle differenze sostanziali tra questi due validi stili di arti marziali giapponesi (Karate) e filippine (Kali) è sicuramente il metodo di allenamento utilizzato per l'apprendimento di determinate abilità.

In una tipica lezione di Karate avviene che un partner attacca e l'altro reagisce con la tecnica oggetto della lezione. L' "Uke" (aggressore) è tenuto ad iniziare con un attacco deciso ed energico, ma controllato e la "violenza" dell'aggressione deve corrispondere al livello di abilità del "Tori" (aggredito). 
Nel Kali le tecniche e gli esercizi comprendono molto spesso movimenti ripetitivi e ciclici di attacco/parata/controllo/risposta, da eseguirsi a velocità crescente ed in maniera molto fluida.

Una volta acquisita la struttura ed il "ritmo" del ciclo vengono poi aggiunte tecniche "spontanee" in modo da trasformare gradualmente l'esercizio di base in un gioco di colpi reciproci (contra y contra) e applicazioni finalizzate a sbilanciare o neutralizzare la sequenza di attacco del partner.